mercoledì 27 aprile 2011

SIX FEET UNDER

Con tutto il rispetto per il popolo ospitante……ma d’ora in poi non mi faccio più insegnare nulla in termini di disinfezione e cura delle infezioni ospedaliere da chi non sa neanche cos’è il bidet.


La passione per i thriller mi ha fatto, negli anni, divorare tutto ciò che riguardasse violenza, omicidi seriali, investigazioni e quant’altro…. Insomma..sono la nuova Patricia Cornwell dei poveri…ma l’esperienza che ho fatto oggi rimarrà indelebilmente impressa nei miei ricordi.


Ebbene oggi non c’avevo una pippa da fare….i pazienti pazientavano, gli inservienti non servivano e così via. Nella grigia e sconfortante routine di oggi (niente figure del cazzo, nessuna novità, neanche un piccolo accoltellamento tanto per allietare la giornata, neanche un alcolista con cui scambiare due chiacchiere….una palla) mi metto a fare un po’ di “scienza”-se così si può dire-al computer..e il tempo passava senza che neanche mi accorgessi.


Ecco finalmente il terribile ma quanto mai atteso suono del cicalino ad interrompere i miei futuristici calcoli…la segretaria mi chiede se posso firmare delle carte di un decesso per uno che deve essere cremato. Cheppale, dico io, non era neanche mio paziente….ma gli altri dove sono? Sai…sono bovero ragazzo emigrato da Italia…..io no sapere niente di vostra burocrazia!!!


Insomma…..tocca a me.


La tirocinante prescelta nell’aiutarmi a compilare le carte al decimo sbadiglio e al trentesimo “ma non posso firmare e basta e poi levarmi dalle palle?” mi dice due cose:


-notizia brutta: bisogna andare anche in camera mortuaria a constatare il decesso


-per questa cosa, che richiede al massimo un quarto d’ora, vieni pagato 100 pounds netti


Ora dico: da quando in qua un povero tizio, in camera mortuaria da ormai 5 giorni, necessita di un certificato ulteriore di morte dopo aver passato 5 giorni in un frigorifero puzzolente? Boh…ma i cento pound fanno gola……e poi mi sono detto “con tutte le schifezze che vedo vuoi che un fottuto cadavere mi faccia impressione?”.


Bravo Ale…clap clap…..


Ridestata debitamente la mia poca voglia di burocrazia firmo tutto diligentemente e ci apprestiamo a percorrere i chilometrici corridoi fino alla camera mortuaria che qui chiamano Mortorio (se lo traduci letteralmente).


Tralascio lo squallore apocalittico delle stanze e dei corridoi e l’orrore nel vedere l’enorme frigorifero a scomparti. Ci chiedono di aspettare….. “Ci” perché ervamo io, la giovane dottoressa e una studentessa di medicina che non aveva mai visto una cella mortuaria e non vedeva l’ora (tralascio i commenti per pietà).


Adiacenti alla sala principale, mi guardo intorno annoiato finchè non entrano due necrofori in giacca e cravatta e il corpo di una vecchia tutto rigido con un braccio in alto dal rigor mortis. Se non fosse per il rispetto verso la morte che la nostra professione ci insegna ad avere, sembrava stesse facendo il saluto a Hitler.


Anyway…il bello è che questi due imbecilli hanno cercato di abbassare il braccio della vecchia con tale violenza che si è sentito uno “Scroch” potentissimo…….evvia…..braccio a posto, come se niente fosse. Ero inorridito e pensavo di aver già visto abbastanza quando questi si mettono a pulirla.


Che bello, penso io, con che rispetto trattano il corpo della vecchia signora…se non fosse che loro sono in giacca e cravatta, cazzo, e non in divisa….e stanno maneggiando il corpo bluastro, livido e maleodorante in abiti civili (molto eleganti, tra l’altro).


Sopraffatto dallo schifo penso di voler andare via e fancolo a tutti (come ama dire il mio tirocinante dell’arabia saudita che mi ha sentito tirare il porcone in sala), e fancolo anche ai 100 pounds. Che se li tengano….


Ma il meglio ancora deve venire….


Il gusto per l’orrido non mi fa voltare la faccia come giustamente avrei dovuto fare…anzi…..e mentre noto con più attenzione mi accorgo di fissare uno dei due tizi che, mentre allegramente sta frizionando il torace della signora filofascista, non si accorge che la propria cravatta si infila ripetutamente nella bocca della defunta piena di schiuma verdastra conferendo all’inutile e quantomai fuoriluogo accessorio un colorito ruggine non particolarmente invitante. Una versione horror della pubblicità delle macine della mulino bianco che vengono intinte dal dito paffutello del sempre sorridente tipico “bambino delle pubblicità” nel tazzone di latte caldo.


A stento trattengo il groppo in gola palesando un autocontrollo che non avevo davanti alla tirocinante e alla studentessa che giustamente si facevano i cazzi loro quando….non ci posso ancora credere…forse ero ubriaco o drogato……questo qui si accorge della cravatta sporca e chiama una tizia chiedendogli di pulirla. La tizia, a mani nude, arriva e dà due colpi alla cravatta a mani nude “done!” ecco fatto , come se avesse spiumacciato una giacca impolverata.


Non ho vomitato per miracolo.





Stanotte mi sognerò la vecchia con i baffi alla Hitler che mi rincorre nuda e mi sputa roba verde in faccia……già lo so.





Alla prossima cagata (anche se questa volta io proprio non c’entro nulla)





Ale