domenica 5 dicembre 2010

Il povero Priapo e La Scopa


Cari amici,
purtroppo non sono foriero di belle notizie: il piccolo Priapo non c’e` piu`. Ecco…l’ho detto!
Lo dico con rammarico e tanta tanta tristezza ma purtroppo ha concluso il suo tirocinio chirurgico per buttarsi, suo malgrado, nella Geriatria.
Povero Priapo, tutti i suoi entusiasmi dovranno essere rivolti a prescrivere insulina o diuretici a poveri vecchi ansanti e cachettici nascosti dalle orrende coperte ospedaliere, costretto a riempirsi di sputacchi e vomitazzi anziche` da nobili liquami tanto bramati durante il training chirurgico.
Ed io che gli promisi un’appendicite acuta giusto l’altro giorno, provocando in lui la ben nota reazione erettile gia` ampiamente sciorinata nelle pregresse notti insonni di guardia.
Beh… lo ricordo con affetto misto a tanta malinconia. La mia musa ispiratrice e`, come dire, spirata.
Ma………un altro personaggio si sta facendo strada nella mia giornata lavorativa e gia` ora sta invadendo la mia tranquillita` e il mio sonno……un po’ come Nightmare.
Il nome in codice e` “la scopa”..non posso certo citare online il suo vero nome.
Probabilmente indiano o Pakistano, la scopa si aggira leggero come una piuma per i corridoi dell‘ospedale in attesa del povero registrar di turno (io) obbligato a dargli retta.
La scopa e` un altro povero tirocinante con cui mi e` toccato lavorare nei turni diurni di guardia.
Se dovesse mettere il turbante non passerebbe dalle porte…non certo per le attitudini libertine della consorte (dubito fortemente ne abbia una) ma per l’incredibile distanza che intercorre tra gli alluci e quella piccola sfera oblunga che gli poggia sul giraffico collo. Lui non cammina, ma svolazza leggero dall’alto dei suoi, penso, 50 Kg massimo. L’unico peso che quella piccola bolla ha per stare attaccata al resto del corpo sono dei bellissimi e foltissimi baffi.
I baffi coprono gran parte del labbro superiore rendendo l’eloquio “glasgo-induista” molto complesso da comprendere, una sorta di PTTTCTTTPTTT, un codice morse senza didascalia.
Conscio della sue possibilità (se apre la bocca gli si illuminano le orecchie) e` solito procedere con pervicace calma in ogni sua attivita` ospedaliera e scrivere ogni cosa vista, fatta o da chiedere su una specie di agendina naïf da lui costruita con dei pezzi di cartoncino grigiastro legati insieme da uno spago grezzo che farebbe invidia a qualunque baracchino del commercio equosolidale.
Ebbene, per caso un giorno, ignaro che il mio atteggiamento potesse confondere sentimentalmente un uomo, impiegai piu` dei tre consueti minuti che gli altri registrar gli dedicavano per spiegargli qualcosa. Questa mia gentilezza didattica lo confuse a tal punto da fargli probabilmente dubitare della sua eterosessualita` presunta.
Da quel momento in poi mi chiama per chiedermi notizie di pazienti non miei e neanche del mio reparto.
Una volta mi chiamo` sul cicalino da casa per salutarmi e per ricordarmi di un paziente che non c’entrava nulla, in un reparto non mio, che lui aveva visitato. Voleva che lo confortassi nelle sue decisioni cliniche….ma ovviamente, molto piu` al telefono ovvio, il suo incomprensibile codice morse tintinnava nelle mie orecchie senza possedere alcuna radice semantica alla quale aggrapparsi per comprenderne il senso.
Risposi ringraziando…di non so cosa…e che mi sarei occupato immediatamente della faccenda.
Ovviamente ripresi a fare quello che dovevo e le richieste della povera scopa sfumarono immediatamente.
Ora e` un incubo…..mi aggiro per i lunghi corridoi del titanico e vetusto ospedale (forse sarebbe piu` politically correct definirlo antico) con l’orecchio teso a percepire il piu` insignificante fruscio (dello scorrere dei pezzi di cartoncino attorno allo spago) o il piu` esile ticchettio (nel caso sussurri qualcosa da solo).
Spero caldamente di non condividere piu` nulla con lui perche` la strisciante sensazione di essere seguiti e il sottile terrore che si impadronisce della mia psiche rischiano di rovinare la mia ben nota integrita` psicologica.

Nel caso in cui nuovi personaggi non dovessero comparire non temete…ho tante altre belle cosine da condividere con tutti voi ma ho intenzione di centellinarle, come d’uopo fare con il buon vino invecchiato.
Un abbraccio, il solito, grande e caloroso

Alla prossima

Ale...con il beneplacito della mia lovely wife

5 commenti:

  1. Ale, ma ce ne sarà uno normale no???

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  2. Addio piccolo Priapo! Ci mancherai! Imene

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  3. Certo che ci sono persone normali ma non sono iggetto del mio interesse...... Ale

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  4. attento ad ogni minimo fruscio nei lunghi, bui e silenziosi corridoi del tuo vetusto ospedale!!!!

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  5. certo che non ti passa proprio più

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