Pensavate
di avere visto tutto dopo mesi di Africa? Pensavate che certe cose potessero
succedere solo in paesi per così dire non occidentali?
Ebbene vi
sbagliavate di grosso…
Devo
premettere che una delle prime volte che ero a Schio mi sono sentita chiamare
per un’emergenza in oculistica e una volta in sala che mi trovo? Lo stesso
respiratore che avevo in Burundi, di circa 40 anni fa…
Arrivo in
sala in ospedale a Glasgow, che trovo?? Lo stesso monitor che noi abbiamo “dato
in prestito” a quella che veniva definita rianimazione, sempre in quel paese
centroafricano dove sono stata per qualche mese!!
Ma non sono
tanto queste piccole cose a, come dire, farmi sorridere, perché poi
contemporaneamente ci sono sale ipertecnologiche con spazi infiniti, zone mai
usate e fatte solo perché “just in case” sono a disposizione.., quanto alcuni
piccoli aneddoti successi in questi mesi
di lavoro.
Per
esempio.. un giorno mi trovo in sala, a fare quello che di norma fa un
anestesista.. (fa finta di lavorare come dice Ale).. e, non appena addormentato
il malato, il sistema elettrico smette di funzionare… e uno pensa beh.. ci sarà
il generatore… e infatti parte il generatore… solo che dopo poco smette di
funzionare anch’esso.. per cui fermi per 3 ore ad aspettare che gli omini che
lavorano per fare un nuovo ospedale a due metri da dove eravamo noi cercassero
di riparare il guasto fatto con qualche martello elettrico o cose del genere… e
a me è andata bene.. la sala di fianco aveva appena intubato il paziente quando
è saltato tutto.. immaginate che bello!!!
E che dire che a metà febbraio (qui nevicava
ancora e la temperatura in quel mese non è mai salita sopra i 5 gradi di
giorno) si è rotto il riscaldamento di tutte le sale operatorie della
ginecologia?? Faceva talmente freddo in tutto il blocco che tutti giravano con
giacconi!! Ma la cosa buffa è stato che tutti giorni per un mese si andava in
sala e si provava il riscaldamento per poi vedere che non funzionava (“c’è un
buco nel sistema… ma non si sa dove!!”) e quindi si mendicavano altre sale in
altri gruppi operatori.. le pazienti naturalmente poi venivano trasportate in
ambulanza nel reparto di provenienza dato che attraversare la strada in
vestaglietta e ciabattine, con 5 gradi fuori, e soprattutto dopo un anestesia
generale, non è proprio il massimo!!
Nello
stesso ospedale poi, il primo dove ho fatto rianimazione, e dove non sono ora,
il primo giorno di guardia arrivo e mi danno il famoso cicalino… e io chiedo
ingenuamente “ma se capita un arresto cardiaco nell’altro blocco ospedaliero, ci sono altri che lo coprono
vero???”. Devo premettere che tale ospedale è fatto a padiglioni, padiglione di
medicina interna, di urologia, di chirurgia e ortopedia, di ginecologia,
pediatria, di lungodegenza e padiglione di riabilitazione per danni spinali
e neurochirurgia con otorino e
maxillo-facciale…per andare dal blocco di chirurgia a quello di ginecologia a
camminare veloci almeno 10 minuti..
Beh.. la
risposta a tale domanda è stata… “si si… neurochirurgia, otorino e chirurgia
maxillo-facciale sono gestiti da altri…. Tutto il resto è tuo”: in quel momento
ho capito perché i miei colleghi girano in rianimazione in scarpe da ginnastica
e non in zoccoli, e quindi anche la sottoscritta si è adeguata!! Mi sa che devo
portarmi anche i sali minerali e le maltodestrine….
Naturalmente
se il primo giorno di notte è stato graziato da una relativa calma, il secondo
meno: arresto cardiaco .. in medicina interna…quindi prendo il mio zainetto, e
chiedo alle infermieri di turno dove è il reparto in questione… e come risposta
ho “esci, giri a destra, poi subito sinistra, poi destra poi esci dall’ospedale
attraversi la strada, entri nell’altro padiglioni, sempre sempre diritta, e prima di usci ancora svolti
a destra, e ancora avanti per altri 200-300 metri, poi sinistra altri 3 metri ,
poi sinistra, due rampe di scale e poi destra e sei arrivata!!”.. bene… uno
deve essere allenato per la maratona senno ora che arrivi lì, il poverino in
questione è già andato e devono invece cominciare a rianimare lo sfigato che è
di notte!!
Ora sono
però in un'altra rianimazione, quella del primo ospedale dove copro solo due
ospedali di notte e uno di giorno, ma almeno si attraversa una sola strada…e
finalmente ho capito perché il famoso GCS lo hanno instituito proprio qui
(scusate non addetti ai lavori per questa piccola nota tecnica)… c’è un trauma
cranico al giorno ricoverato in rianimazione e non tanto perché ci sono
terribili incidenti, scoppiano bombe o altre cose tipo ER o tipo grande città
piena di emergenze e traumi in cui tutti sono iper specializzati, tutti hanno
protocolli da seguire, tutto pronto per qualsiasi urgenza, in cui devi essere
un polipo e passi da un malato all’altro.. quanto perché se uno dimentica le
chiavi di casa, si arrampica sulla grondaia ubriaco al terzo piano del
condominio e naturalmente l’equilibrio, non essendo dei circensi, può venire
meno; o perché annoiati dal sabato sera si gioca a “fare i polli in mezzo alla
strada…”.. un bellissimo nuovo gioco glasvigeno e che consiste nel vedere se si
è capaci di evitare le auto che corrono tranquille sulla loro corsia.. e vedere
chi tra te macchina o camion esce vincitore??? Voi cosa scommettete? chi vince
tra un van a 80 km/h e un ventenne un
po’ alticcio??
Ma la
sorpresa maggiore è stata quando un collega di un’altra rianimazione mi chiama
in cerca di un posto letto per un malato arabo, che andato in America a fare
una certa terapia, doveva tornare nella sua terra d’origine con medico e
infermieri privati, via Islanda, ma causa maltempo in tale stato atterra a
Glasgow (che culo!!!) e quindi, siccome non è carino passare la notte collegato
ad un ventilatore in un hangar, il medico che lo seguiva cercava il posto letto
da noi!!!le infermieri della rianimazione hanno risposto che in 25 anni di
lavoro era la prima volta che capitava una cosa del genere… non aggiungo
altro… per fortuna poi, si sono rivolti
ad un terzo ospedale e quindi noi siamo stati graziati!!
Almeno a
Grey’s anatomy trombano tutto il tempo………..io corro
Chiara
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