venerdì 31 dicembre 2010

Auguri di Buon Anno Nuovo


Un abbraccio a tutti e tanti tanti auguri di Buon Anno Nuovo. Per adesso saremo ancora solo ombre nella vostra mente o voci nelle vostre cornette. Ma al ritorno....cari amici......tutto questo non basterà.....dovrete anche sopportarci!!!!

Ale & Chiara McGarden








giovedì 23 dicembre 2010

Overseas news


Dear friends,
ancora mi aggiro tra le segrete nosocomiali ma il gelido flato della possibile presenza della scopa non si sente più. Non oso chiedere in quale sgabuzzino sia finito ma sono certo che sta bene dove sta...ed io pure. Questo blog è ahimè ancora redatto dal sottoscritto in quanto la mia dolce mogliettina deve ancora cominciare a lavorare e dunque ha ben poche possibilità di collezionare figure barbine o strani aneddoti che, fin d'ora, solo il qui presente ha l'onore e l'onere di vivere. L'atmosfera qui sembra essersi calmata.....anche i cari amici dal coltello facile sembra siano sensibili all'imminente festività oppure scelgono, per i loro assalti, zone periferiche della città o al contrario hanno finalmente imparato l'anatomia colpendo al collo o direttamente in aorta....ben vengano i Mirabella scozzesi, la panacea di tutti i poveri registrar. Tra l'altro ritengo che l'autoctona gonnellina possa in qualche modo impreziosire la consueta eleganza del gerontogiornalista.
Dunque vorrei utilizzare il presente blog (in attesa certo di ricomporre una squadra degna di nota) per lasciarvi un piccolo graffito sugli usi e costumi scozzesi (ma penso anche britannici).
Il cibo.
Noto amico mio sin dall'infanzia...materia ben conosciuta e apprezzata dal sottoscritto.
Qui di amici ne ha ben pochi. La gente, che ama camminare per il centro in maglietta e pantaloni leggeri anche sottozero (probabilmente credono nel congelamento dei gameti con intento eugenetico) ama altresì alimentarsi in giro per la strada. Tutto sommato, detto così ovviamente non vuol dire nulla. Ma provate ad immaginare la scena di un film....il sottoscritto, vestito con i seguenti indumenti:
-maglietta della salute (vecchia orrenda abitudine che giaceva nel dimenticatoio da anni)
-camicia (rigorosa......qui non hanno i camici e non penso di poter indossare la T shirt del Che)
-maglioncino leggero di lana
-maglioncino pesante di lana
-giacca invernale imbottita con cappuccio
-cappello di lana grossa (molto, molto homeless)
-guanti di pelle foderati (graditissimo regalo del suocero vigile)
-pantaloni pesanti
-scarpe da trekking ai piedi (e come ogni buon britannico che si rispetti...scarpe decenti nello zaino)
-zaino da 500 Kg con pranzo, le suddette scarpe, libri e i vari cartellini, badge, appunti di password (qui serve la password anche per entrare al gabinetto......giuro)
Ebbene immaginate di vedermi camminare come l'omino brutto e cattivo della marshmallows (quello bianco enorme dei ghostbusters) in mezzo alla strada (isola pedonale...non sono mica rincoglionito) e 500 persone in Tshirt, minigonna e ballerine senza calze o pantaloncini leggeri con polo a maniche corte, magari sotto la neve, che non solo camminano come se nulla fosse (neanche un brividino, neanche le mani in tasca o le spalle aggobbite per la temperatura polare) ma mangiano anche...camminando. Mangiano magari un cubo congelato di lasagne alla salsa barbecue con forchettina di plastica mentre ritornano a casa o vanno chissà dove o sgranocchiano tranquillamente le ali di pollo fritte e, ovviamente congelate, come fosse una prelibatezza del paradiso terrestre. I più salutari bevono una zuppa già fatta e che il supermercato ti riscalda all'uopo, magari di zucca, pesce, funghi ed una spruzzata di tabasco (qui adorano gli accostamenti "audaci"). E tu, sebbene ti senta un deficente per aver scelto un posto perennemente freddo e grigio sogni però il piatto di pasta o il risottino che la mogliettina ancora per poco casalinga ti ha preparato…anche perché durante la tua intensa giornata lavorativa, quando capita quella rara volta in cui riesci ad anadare in mensa vieni colto da uno sconforto tale nel vedere il cibo offerto che preferisci essere un onicofago compulsivo piuttosto che ingerire la meat pie del giorno.
Dunque amici miei,
con questa piccola nota di costume, mentre mi accingo a prepararmi psicologicamente alle mie 24 ore di guardia a Natale, vi penserò, ad ingozzarvi con i vostri tacchini ripieni o ad ingollare insane ed ipercolesterolemizzanti tartine, o a sbrodolarvi con il brodo dei vostri indigesti tortellini… beh…buon Natale…voi che potete….il mio Natale sarà sicuramente meno stancamente banale del vostro…e quello della mia dolce metà sarà incentrato sull’autocoscienza della solitudine dell’esistenza umana.

Auguri di Buon Natale dalla coppia oltremare

Ale & Chiara (Alfaier…come amano pronunciare qui…sembra la marca di un tubo di scappamento sportivo)

domenica 5 dicembre 2010

Il povero Priapo e La Scopa


Cari amici,
purtroppo non sono foriero di belle notizie: il piccolo Priapo non c’e` piu`. Ecco…l’ho detto!
Lo dico con rammarico e tanta tanta tristezza ma purtroppo ha concluso il suo tirocinio chirurgico per buttarsi, suo malgrado, nella Geriatria.
Povero Priapo, tutti i suoi entusiasmi dovranno essere rivolti a prescrivere insulina o diuretici a poveri vecchi ansanti e cachettici nascosti dalle orrende coperte ospedaliere, costretto a riempirsi di sputacchi e vomitazzi anziche` da nobili liquami tanto bramati durante il training chirurgico.
Ed io che gli promisi un’appendicite acuta giusto l’altro giorno, provocando in lui la ben nota reazione erettile gia` ampiamente sciorinata nelle pregresse notti insonni di guardia.
Beh… lo ricordo con affetto misto a tanta malinconia. La mia musa ispiratrice e`, come dire, spirata.
Ma………un altro personaggio si sta facendo strada nella mia giornata lavorativa e gia` ora sta invadendo la mia tranquillita` e il mio sonno……un po’ come Nightmare.
Il nome in codice e` “la scopa”..non posso certo citare online il suo vero nome.
Probabilmente indiano o Pakistano, la scopa si aggira leggero come una piuma per i corridoi dell‘ospedale in attesa del povero registrar di turno (io) obbligato a dargli retta.
La scopa e` un altro povero tirocinante con cui mi e` toccato lavorare nei turni diurni di guardia.
Se dovesse mettere il turbante non passerebbe dalle porte…non certo per le attitudini libertine della consorte (dubito fortemente ne abbia una) ma per l’incredibile distanza che intercorre tra gli alluci e quella piccola sfera oblunga che gli poggia sul giraffico collo. Lui non cammina, ma svolazza leggero dall’alto dei suoi, penso, 50 Kg massimo. L’unico peso che quella piccola bolla ha per stare attaccata al resto del corpo sono dei bellissimi e foltissimi baffi.
I baffi coprono gran parte del labbro superiore rendendo l’eloquio “glasgo-induista” molto complesso da comprendere, una sorta di PTTTCTTTPTTT, un codice morse senza didascalia.
Conscio della sue possibilità (se apre la bocca gli si illuminano le orecchie) e` solito procedere con pervicace calma in ogni sua attivita` ospedaliera e scrivere ogni cosa vista, fatta o da chiedere su una specie di agendina naïf da lui costruita con dei pezzi di cartoncino grigiastro legati insieme da uno spago grezzo che farebbe invidia a qualunque baracchino del commercio equosolidale.
Ebbene, per caso un giorno, ignaro che il mio atteggiamento potesse confondere sentimentalmente un uomo, impiegai piu` dei tre consueti minuti che gli altri registrar gli dedicavano per spiegargli qualcosa. Questa mia gentilezza didattica lo confuse a tal punto da fargli probabilmente dubitare della sua eterosessualita` presunta.
Da quel momento in poi mi chiama per chiedermi notizie di pazienti non miei e neanche del mio reparto.
Una volta mi chiamo` sul cicalino da casa per salutarmi e per ricordarmi di un paziente che non c’entrava nulla, in un reparto non mio, che lui aveva visitato. Voleva che lo confortassi nelle sue decisioni cliniche….ma ovviamente, molto piu` al telefono ovvio, il suo incomprensibile codice morse tintinnava nelle mie orecchie senza possedere alcuna radice semantica alla quale aggrapparsi per comprenderne il senso.
Risposi ringraziando…di non so cosa…e che mi sarei occupato immediatamente della faccenda.
Ovviamente ripresi a fare quello che dovevo e le richieste della povera scopa sfumarono immediatamente.
Ora e` un incubo…..mi aggiro per i lunghi corridoi del titanico e vetusto ospedale (forse sarebbe piu` politically correct definirlo antico) con l’orecchio teso a percepire il piu` insignificante fruscio (dello scorrere dei pezzi di cartoncino attorno allo spago) o il piu` esile ticchettio (nel caso sussurri qualcosa da solo).
Spero caldamente di non condividere piu` nulla con lui perche` la strisciante sensazione di essere seguiti e il sottile terrore che si impadronisce della mia psiche rischiano di rovinare la mia ben nota integrita` psicologica.

Nel caso in cui nuovi personaggi non dovessero comparire non temete…ho tante altre belle cosine da condividere con tutti voi ma ho intenzione di centellinarle, come d’uopo fare con il buon vino invecchiato.
Un abbraccio, il solito, grande e caloroso

Alla prossima

Ale...con il beneplacito della mia lovely wife

Quell'ammasso di pallini bianchi, freddi e bagnati che romanticamente il mondo chiama neve qui è una rottura di maroni


Come forse saprete già, da venerdì scorso la scozia è praticamente sotto una bufera di neve…


Svegliarsi sabato mattina con la città imbiancata, passeggiare nei parchi innevati e veder gli scoiattoli che corrono, è davvero bello!! Ma immaginate di svegliarvi anche la domenica mattina sotto la neve cadente e di prendere al vostra macchinina e portare i vostri genitori (che sono venuti a trovarvi in questo ameno posto) a fare la prima gita… e dover tornare indietro perché le strade sono praticamente bianche, si viaggia a 30 all’ora e soprattutto non si vede più in là di 10 metri…immaginate di fare tutto il giorno sotto la neve, o meglio un alternanza tra neve forte e sole, senza che ci siano i mezzi spargisale  non dico per le strade ma neppure sui marciapiedi e di ballare il tango ad ogni passo…Aggiungete a tutto questo altri quattro giorni uguali, mescolate magari con una temperatura caraibica di -3 gradi con il sole e l’assenza di spazzaneve o cose simili…. eccovi i nostri ultimi giorni…


e comunque, mentre voi andrete a comperare stivali più pesanti o calzettoni di lana, troverete gente in maniche corte che cammina o in pantaloncini a fare bancomat o con le scarpe con il tacco che cammina sul ghiaccio… sempre nessun mezzo anti neve perché l’unico conosciuto è “passa quello davanti a me, così mi fa strada “, taxi esauriti, autobus stra pieni… e la neve che continua a cadere… e loro che ti dicono “we are not used to….” meno male… se non sono used loro, lo dobbiamo essere noi??





Beh….c’è chi dice che un freddo così non si era mai visto.


Molti di voi sapranno il ben noto rapporto conflittuale che abbiamo con i viaggi e soprattutto con le calamità naturali…..





Anyway…..





Un grosso abbraccio

Chiara……….e quel pistola di mio marito









giovedì 25 novembre 2010

LO SCHIZZO DI PRIAPO (dettagliato resoconto delle mail notturne scritte ad Andrea)

20 Novembre 2010 ore 22.35

Ciao amici,
altro piccolo resoconto...questa volta dalla trincea. Ieri ho fatto la mia prima notte e stanotte sono ancora qui in ospedale ad aspettare i disastri. Non vi dico quanto mi si strizzava il culo dalla fifa ieri.....qui ogni giorno e` un'avventura eccitante e terrorizzante al tempo stesso. Vi prego: aiutatemi quando torno.....se mi sentite programmare un viaggio lontano o qualcosa di avventuroso o di andare chissa` dove inchiodatemi alla sedia. Basta avventure, malattie tropicali e quant'altro....necessito di un po' di vita regolare e tranquilla.

Anyway......

Qui si arriva e si deve fare il giro (rapido) del reparto di chirurgia d'urgenza (Ward 65) e poi della semintensiva chirurgica. Qui tutti, anche l'ultimo stronzo, legge l'emogas come un anestesista...io faccio finta di capire ma in realta` non capisco una sega. Beh...finito il giro di rito mi ritiro nello squallido studio dove mi tocca stare per tutta la notte, urgenze permettendo. Lo studio e` per carita` ampio, ma di uno squallore unico e inoltre e` freddissimo. Non c'e` un letto e per sopperire mi sono portato (qui lo fanno tutti) un materassino da campeggio....ma fa schifo al.....

Prima chiamata d'urgenza della mia vita notturna lavorativa scozzese: ragazzo di 24 anni che si e` buttato giu` dal balcone al 4 piano. Inizialmente stabile....poi ovviamente, arrivato il sottoscritto, la pancia e` diventata enorme e si e` vistosamente ipoteso. Mnchia che scaga.....avverti la sala (al telefono.....e gia` questa e` un'impresa titanica) e chiama il consultant.

Nel frattempo mi ritrovo con il bisturi in mano in sala, aiutato da un tirocinante post-laurea con velleita` chirurgiche (il quale non vedeva l'ora, ha ammesso, di riempirsi di sangue fino a dentro le mutande come i veri chirurghi).......e il consultant non era ancora arrivato. Scena da film: goccia di sudore che cade facendo un rimbombo, luci offuscate, voci di sottofondo incomprensibili, il beep beep del monitor che ti avverte che il paziente (24 anni non dimenticate) ha 60 di sistolica (in altri periodi mi sarei galvanizzato per un`esperienza del genere.....ma ora direi proprio di no...soprattutto con piccolo assistente eiaculante che muoveva le mani impaziente).

Vabbe` parto e o la va o la spacca.....ma mentre aprivo miracolosamente la visione angelica del consultant che mi compare gia` lavato davanti mi conforta. E vabbe` poi ho fatto quello che dovevo...ma con il consultant mi sentivo ovviamente piu` tranquillo.

Ovviamente poi sono successi altri mille cazzi (tra cui un'ematemesi di 1 litro a getto)......

Notte completamente insonne.

Adesso sono ancora qui ed ho in TAC una paziente che...guardate un po`.....si e` buttata dal balcone. Eccheccazzo....ma come cazzo li fanno 'sti balconi? Ma la dilettante si e` buttata solo dal secondo piano......quasi quasi mi annoio.

Il piccolo eiaculatore, mio buon soldato anche stanotte, mi ha confidato che e` strano che in un week end nessuno si accoltelli....... Porta sfiga della malora. Se vuole sangue basta chiedere...il coltello lo porto io da casa.

Beh.....

Vi ricordo con affetto....voi fate altrettanto.



See you soon



Cheers

Ale


21 Novembre 2010 ore 1:38



Mentre ti scrivo, a quest'ora del cazzo, e` perche` (ti prego di credermi) sto aspettando la TAC torace-addome del quarto di 4 accoltellati che sono arrivati in PS. Per carita`, tutti stabili ma bucherellati come emmenthal. 
Robe da pazzi..... Qui ti chiamano da fighi. Non e` come a Peschiera che ti chiama Albiero dicendoti "Ue` vecio, viento zo
o no che g'ho un  mona che g'ha litiga` con'altro mona e ghe scapa il coltello par prosciutto".
Qui invece c'e` un cicalino che parte con un ronzio e poi una voce registrata che dice: Trauma team call,emergency at the A&E (Accident & Emergency.....il PS insomma) e vedi in 2 secondi 4 persone che scendono le scale (2 chirurghi e 2 anestesisti). Ovviamente i 2 chirurghi saremmo il sottoscritto e il piccolo Priapo.
E` rimasto deluso dal fatto che erano tutti stabili e con ferite apparentemente tranquille. Gli ho concesso almeno una TAC per farlo sentire grande.
Mi ha ringraziato.
E nel frattempo....altra notte del cazzo insonne.
 
Dr. Benton (il negro di E.R.)


22 Novembre 2010 h00.52




Sembra la puntata di un film porno....ma non c'e` porno che tenga senza il debito happy hand...ops sorry....happy end. Terza notte di fila..ormai scambio la notte con il giorno come il conte Vlad. Non appena arrivo mi aspetta un bel regalino del mio consultant...una bella cicciona perforata. Don't call me...do what you want....in altre parole.....arrangiati e cazzi tua.



Il piccolo Priapo non stava piu` nelle palle....ops sorry...nella pelle. Era cosi` eccitato che difendeva l'aspiratore come fosse sua madre. "Don't care about me....I suck"........... e su questo non avevo il benche` minimo dubbio. Io penso che se l'avessi lasciato solo non avrebbe aspirato...avrebbe bevuto.



Anyway...adesso provo a guardarmi un film con i debiti crossfingers.



Cheers



Ale
 

L'arrivo (31 Ottobre 2010)


Ciao amici,
finalmente abbiamo trovato il momento di scrivervi e di salutarvi.
Avremmo intenzione di fare un blog così da poter raccontare un po’ le avventure nelle quali ci siamo cacciati.
Per un mese ancora avremo una connessione lenta e dunque è difficile fare cose complesse ma la posta per adesso è ok.


Anyway…. Come sapete abbiamo intrapreso un lunghissimo viaggio in macchina, per la precisione 2000 km e non è certo stata una passeggiata.
Ovviamente la ben nota fantozzianità dei nostri viaggi non poteva mancare:
- 1 ora buona per uscire da Monza dato il consueto traffico mattutino
- neve in Svizzera………


Siamo partiti lunedì e arrivati a Glasgow il mercoledì mattina (passando via ferry sullo stretto della Manica). Devo ammettere che la lunghezza del tragitto è stata sicuramente mitigata dai paesaggi meravigliosi che abbiamo potuto attraversare. Impressionanti sono le colline dello Champagne…ed infatti ci siamo fermati a dormire la prima notte proprio a Reims e la campagna inglese-scozzese. Molto carino è stata la guesthouse a Richmond-Yorkshire dove abbiamo dormito la seconda notte, tipica guesthouse inglese arredata benissimo e con una colazione superba….(gestita da una  simpaticissima coppia di professori di inglese…entrambi maschi…..e sì….erano anche una coppia…..e le porte non avevano chiavi……panic).
L’arrivo è stato tragico perché la casa è in centro e ho preso un paio di svolte a destra contromano pieno…..le urla della Chiara non hanno aiutato di certo nella concentrazione e nel sangue freddo.
Ed eccoci a casa, come una tipica e simpatica coppia di italiani fino al midollo (Max vai a quel paese), con la macchina stracarica (compreso il bagagliaio modello cassa da morto usato dai tedeschi quando si affollano sul Garda) e piena per metà di cibo e molto molto vino….richiesto ed ordinato dai miei futuri colleghi di lavoro. Più cucini e più operi…….non so se mi spiego!
Le sensazioni sono molto varie, dal panico assoluto per l’estraneità dei posti, e della lingua (perché per quanto si possa sapere bene l’inglese qui si fa una fatica porca a capire il loro accento…se poi si pensa che gli autoctoni “non studiati” parlano solo il Glasvigien…..) all’aspettativa carica di emozione e all’eccitazione per le esperienze che potremo fare.
Quello che più manca è la calda e rassicurante abitudine familiare, spazi, tempi e luoghi ormai noti sono un vivissimo ricordo ancora presente nell’aria…ricordo che si scontra con la pioggia, il traffico, la gente ubriaca per strada, la casa che seppur molto bella non è la Tua casa, la gente che vedi e che vedrai che per adesso non è di certo la Tua gente.
Sono impressioni. Sensazioni che sicuramente verranno mitigate e sostituite col passare del tempo. Nuove abitudini, nuove esperienze…and so on.
Per adesso abbiamo stabilito dove fare la spesa (e non è cosa da poco) e abbiamo sistemato tutta la burocrazia.
Ora manca solo una cosa: vivere questa esperienza….e lo faremo.
Ah dimenticavo……un’altra cosa importantissima che manca è Nikita..poverina! Ma non disperate…mi arriva in aereo venerdì 12……..


Ci teniamo inoltre a specificare, come già lo abbiamo già fatto personalmente a tutti voi: la casa è bella, grande e aperta a chiunque voglia venire a trovarci o anche a chi non gliene frega una sega ma sa che con una birra in nostra compagnia ci si procura gratis una casa e una macchina per vedere la Scozia.
Perciò ecco……that’s it
See U next time
Ale & Chiara MacGarden